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LA COMMISSIONE EUROPEA PER SALVARE LE API

Arriva da Bruxelles la buona nuova che farà felici ambientalisti e apicoltori, ma soprattutto il nostro verde Pianeta: il 24 maggio scorso, infatti, la Commissione europea ha approvato la restrizione d’uso di tre neonicotinoidi (imidacloprid, clothianidin e tiametoxam) prodotti dai colossi chimici Bayer e Sygenta per essere utilizzati come insetticidi in agricoltura.
Anche se non è stata raggiunta la maggioranza qualificata per l’imposizione del bando presso la corte di appello che ha chiamato in causa i ventisette stati membri dell’Unione Europea, la Commissione europea ha deciso di prendere direttamente in mano la situazione per tentare di sanarla. Dal prossimo dicembre, infatti, diventerà fuori legge l’utilizzo delle tre sostanze citate e la restrizione resterà in vigore per due anni, in attesa di chiarimenti, studi più approfonditi e più drastici provvedimenti.
I sostenitori dell’iniziativa si dicono contenti perchè finalmente vedono da parte delle autorità una risposta ai numerosi tentativi di far sentire la propria voce in difesa delle api, ma non sono ancora pienamente soddisfatti in quanto, oltre ai tre neonicotinoidi già vietati, ve ne sono altri 27 sulla “lista nera”.
I neonicotinoidi sono composti chimici sintetizzati in laboratorio sulla base della struttura molecolare della neonicotina, un alcaloide che, come la nicotina (fra i primi insetticidi di origine vegetale) e la nornicotina, si estrae dal tabacco. Iniziati a commercializzare dai primi anni novanta, questi composti, dimostratisi molto più efficaci delle sostanze in uso fino ad allora, oggi sono gli insetticidi più sfruttati al mondo. Vengono usati per la concia delle sementi di mais, cotone, colza, bietola e girasole, per i trattamenti fogliari di molti fruttiferi e piante ornamentali oltre ai trattamenti granulari al terreno: insomma, sono un po’ ovunque e, grazie alla buona attività sistemica che li caratterizza all’interno delle piante, in fondo li mangiamo anche noi. I neonicotinoidi hanno infatti la caratteristica di essere assorbiti dalle radici e, attraverso il fusto, raggiungere le foglie, i fiori e i frutti; sono così continuamente trasmessi a tutti i tessuti della pianta, mantenendo la concentrazione di insetticida sempre sufficientemente elevata. Sono inoltre in grado, grazie alla loro azione citotropica e translaminare di spostarsi dalla pagina superiore a quella inferiore della foglia anche se applicati sulla vegetazione già in atto, oltre che, probabilmente, attraverso la buccia dei frutti.
I neonicotinoidi, per sterminare insetti e parassiti in modo così efficace, agiscono a livello del sistema nervoso, sostituendosi all’acetilcolina e legandosi irreversibilmente ai recettori nicotinici situati a livello delle sinapsi fra due neuroni. Dopo l’assorbimento gli insetti subiscono un’alterazione della trasmissione degli impulsi nervosi, che li porta a compiere movimenti scoordinati, manifestare tremori e paralisi fino al sopraggiungere della morte.
Bisogna spezzare, questa volta, una lancia a favore dell’Italia che, sebbene abbia votato contro il provvedimento europeo a causa delle condizioni troppo rigide, è stato il primo paese a sospendere l’impiego dei neonicotinoidi (già nel 2008) con un divieto temporaneo poi rinnovato ad ogni scadenza.
Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia, afferma “Il declino delle api è uno degli effetti più visibili e inequivocabili del fallimento dell’agricoltura di stampo industriale, che inquina l’ambiente e distrugge i migliori alleati degli agricoltori, gli impollinatori”. Senza questi piccoli e laboriosi insetti, infatti, moltissime piante non riuscirebbero ad impollinare e quindi fare frutto e riprodursi, con grave danno per l’agricoltura e gli ecosistemi naturali. La salvezza delle api non è dunque un accanimento eco-ambientalista, ma una vera priorità che riguarda direttamente il sostentamento della nostra specie. Come disse Einstein, infatti, “Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita.”: salviamo le api e salveremo noi stessi.



Camilla Persello 2^A


Per fare un prato occorrono un trifoglio ed un'ape,
Un trifoglio ed un'ape
E il sogno.
Il sogno può bastare
Se le api sono poche.

[Emily Dickinson]

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