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...e chi è a favore


Ha ancora senso portare avanti la “slavata di fine anno”? Cerchiamo di esaminare la situazione in maniera chiara e di giudicare in modo serio.
L'evento, come tutti gli studenti sanno bene (o quantomeno tutti tranne le prime), ha luogo la mattina seguente alla notte delle cene di fine anno delle classi V.
Molti ragazzi di quinta si dispongono nella zona del centro studi e, muniti di acqua e farina, attendono l'arrivo degli altri studenti per dar loro il “benvenuto” a scuola. Una carnevalata innocente? Evidentemente no, in quanto è criticata da molti.
La slavata sporca. La slavata è pericolosa. La slavata è uno spreco.
Queste obiezioni sono (almeno in parte) condivisibili, ma sta a noi scegliere se vogliamo usarle come scuse per eliminare l'intero evento, oppure come spunti per cambiare ciò che è sbagliato senza distruggere nel contempo ciò che c'è di buono.
Dopo la mattinata rimangono a terra accumuli di farina che, non venendo rimossi, finiscono per marcire ed ammorbare il centro studi con il loro fetore. Questo è senza dubbio un problema, ma incredibilmente esiste una soluzione. E' sufficiente che gli studenti (partecipanti) di V si impegnino a ripulire subito dopo essersi divertiti. Il gioco varrebbe la candela, ed i disagi verrebbero evitati.
Altro discorso è quello della pericolosità: l'anno scorso, ad esempio, uno studente dell'allora 1H, bersagliato con delle uova, per evitarle ha perso l'equilibrio ed è caduto rompendosi lo scafoide. Nonostante sia stato l'unico caso di infortunio, non è per questo meno grave. Eppure, fortunatamente, anche la soluzione a questo problema è a portata di mano. Basterebbe rinunciare a tutti i generi alimentari introdotti nell'”arsenale” negli ultimi anni (aceto, uova, cacao, etc.), che costituiscono uno spreco e sono potenzialmente dannosi. Sono questi la causa del disagio di molti studenti.
Ben pochi infatti si sentiranno minacciati qualora “aggrediti” a colpi di gavettoni o secchiate d'acqua (ricordo poi che la slavata avviene a fine anno, e non nel gelo dell'inverno). Limitandosi a questo sarebbero eliminati insieme fastidio (da parte delle “vittime”) e spreco.
Perché non tutti prendono questa mattina come un evento negativo. Ci sono molti studenti delle classi “bersaglio” che trovano la cosa divertente, e credono si tratti di un modo simpatico di chiudere l'anno in maniera informale, che coinvolge tutti coloro i quali lo vogliono. (in fondo poi è sufficiente un ingresso in lieve ritardo, peraltro da sempre avallato dai professori, per evitare senza danno i gavettoni).
Dunque “Semel in anno licet insanire” ? Si, se si può farlo senza danneggiare gli altri (e si può, come visto sopra).
Rendere la “slavata” una cosa civile non solo non è difficile, ma sarebbe vantaggioso per tutti: per chi la critica per come è ora che vedrebbe risolti i problemi che gli stanno a cuore; per chi la subisce nei suoi aspetti peggiori che non avrebbe più nulla da temere; per chi la appoggia e per questo ora viene criticato; e per la scuola che non dovrebbe più preoccuparsi delle conseguenze negative del giorno in questione.
Quindi rendiamoci conto degli effettivi problemi di questa giornata e, una volta risolti questi problemi, non boicottiamo un'iniziativa che, alla base, non ha nulla di negativo.
Infine vorrei rivolgere un invito sincero e privo di polemica a quelle persone che con tanta acredine si accaniscono su questa giornata: cercate di spendere le vostre forze per obiettivi più importanti, oppure continuate anche ad occuparvi di questa faccenda, ma che le vostre parole servano a costruire qualcosa di migliore, piuttosto che a distruggere!

Pietro Pomella 4H

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