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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

Noi sassi

Nessuno pensa mai a noi. Quegli incoscienti di uomini hanno scritto canzoni sui piccioni, hanno creato dei libri in cui un uomo e un ragno si uniscono per creare un superuomoragno, dimostrando, tra l’altro, grande fantasia per i nomi da scegliere. Si dice, nella nostra zona, che abbiano persino trovato un modo per riciclare i sacchetti bianchi usati: in pratica se li infilavano sul capo, facevano due fori bianchi per gli occhi e correvano in sella a quadrupedi brandendo pistole e facendo grande caciara con strane croci in mano. Il motivo, ahimè, non lo sappiamo, ma abbiamo sentito dire da qualcuno che gli uomini bianchi davano la caccia a quelli neri. Per fortuna tra noi sassi queste sciocche problematiche non esistono, noi siamo tutti grigi. Ora non fraintendeteci, anche per noi sassi “il Grigio” è il colore più brutto del mondo. Perché non è né bianco né nero, tende al pallido, ma è allo stesso tempo sensualmente ammaliato dall’oscurità, un eterno fifone che non sa prendere in man

Lo studente modello e il cazzaro

Ore 23:30 . “E anche questa giornata è andata” pensa lo studente modello, sollevato dal dolce rumore del libro che si chiude, ormai tutto memorizzato grazie a uno studio costante e progressivo. Dopo aver diligentemente fatto la cartella, va a letto, per rilassare la mente e sprofondare in un meritato sonno. “Chissà cosa starà facendo il mio compagno di banco, il cazzaro . Potrei scrivergli se ha studiato.. ma poi mi tormenterebbe con richieste di compiti ecc; meglio lasciarlo alla sua  ignoranza”. E così si addormenta.  Ore 23.30 . “Dove è quel cavolo di libro di storia?!”. Panico totale, unito ad un fortissimo senso di colpa. Anche questa volta il cazzaro ha seguito la sua amata legge del “fai domani quello che puoi fare oggi”e si ritrova a dover ancora studiare innumerevoli capitoli. Oh quanto se ne pente, ma dopotutto è sempre così, fino all'una non può dormire se non vuole arrivare impreparato. Dopo aver scritto disperatamente a tutta la classe di inviargli almeno i com

What does your soul look like

Non essendoci ancora nulla di interessante da proporre tra le ultime novità, in questo numero proponiamo quattro album che rappresentano rispettivamente quattro tappe fondamentali per la storia del campionamento. Questo, detto anche “sample”, non è altro che una parte di un brano (o più in generale un suono) già esistente che viene estrapolato dal proprio contesto per essere riutilizzato in un altro. Una conquista faticosa, sia dal punto di vista tecnologico che da quello legale, che ha però ampliato in modo incalcolabile le possibilità di ricerca e sperimentazione e che ora è pane quotidiano tanto nella musica da classifica quanto nelle avanguardie. Buon viaggio e buon ascolto! The Residents – Meet the Residents (1974) Tra i pionieri dell’utilizzo del sample come punto di partenza per le proprie composizioni i Residents sono forse i più misteriosi e affascinanti: proseguendo la lezione dei Faust nel loro omonimo debutto, i nostri creano un vero e proprio linguaggio basato

La Consulta incontra gli assessori: un'occasione persa

Il nostro intruso ci racconta ancora una volta l'ultima plenaria Ci si aspettava una plenaria di grande importanza, dove finalmente le lamentele degli studenti potevano ricevere risposte concrete da parte degli assessori esperti nei vari ambiti inerenti alla “vita scolastica”. Il 27 gennaio, invece, ciò che ha dominato Palazzo Belgrado è stato una sorta di silenzio, un disinteresse rattristante da parte dei ragazzi. Non si ha tutti i giorni l'opportunità di poter disquisire con i responsabili dei trasporti, dell'edilizia e dell'istruzione della nostra Provincia. Sedie vuote, altre svuotate poco dopo l'inizio e altre troppo prima della fine della riunione. Una CPS poco vivace e molto assonnata, incapace di cogliere l'attimo e, in senso positivo, di mettere i bastoni fra le ruote agli assessori. Questi si sono impegnati a rispondere alle  domande poste dagli studenti delle varie scuole, raccolte precedentemente dai rispettivi rappresentanti: inefficienza del

Il “Caffè letterario” resuscita le assemblee d’istituto

Dibattiti, giornali, caffè e biscottini: l’atmosfera al “Caffè letterario” svoltosi nell’assemblea del 28 gennaio è molto stimolante. L’attività, ideata da Tommaso Perabò e Friz (Francesco) Amato è una piacevole sorpresa, che rompe la monotonia delle assemblee d’istituto e permette un dialogo tra gli studenti del Marinelli. L’argomento della discussione “Satira o offesa?” ha spinto i ragazzi presenti a valutare la legittimità delle vignette di Charlie Hebdo e a intraprendere una più ampia riflessione sui fini della satira e sui suoi eventuali limiti. L’attività si apre con la proiezione di “ La ricotta” di Pier Paolo Pasolini, cortometraggio che con i suoi riferimenti alla religione cattolica costò all’intellettuale friulano l’accusa di “Vilipendio alla religione di Stato”. Un’accusa infondata, una strumentalizzazione del corto per fini politici: l’opera Pasoliniana non voleva essere un’offesa alla religione ma una critica alla borghesia e alla sua ostentatissima ricchezza. Finito

"Unlike any film ever"

L’imperfetto Boyhood costringe tutti a porsi davanti allo specchio È un film che non delude, Boyhood di Richard Linklater, sebbene non sia certo il «capolavoro assoluto» di cui parlano le critiche entusiastiche da tutto il mondo. Girato in soli 39 giorni nell'arco di dodici anni, Boyhood racconta il passaggio dall'infanzia all'età adulta di Mason Jr., che potrebbe essere qualunque ragazzino americano: genitori divorziati, madre che si impelaga puntualmente in relazioni disfunzionali con uomini meno brillanti di lei, padre assente ma che quando c'è ti porta al McDonald's, una sorella minore col mito di Britney Spears. E poi c'è tutto ciò che accade nella vita di questo protagonista. Trasloca da una città all'altra, perde amici per trovarne altri, ogni tanto reincontra suo padre, e nel mentre ha scoperto quel gruppo musicale là. È così che per Mason giunge la prima volta di tutto – il primo bacio, la prima festa, la prima canna, la prima ubriacatura.

Una divisa come missione

Intervista a Maurizio Mezzavilla, il friulano Generale dell'Arma dei Carabinieri di Padova Il generale Mezzavilla La sicurezza è uno dei temi più sentiti ai giorni nostri e molte forme di crimine si stanno evolvendo con le nuove tecnologie, riuscendo ad aggirare alcuni dei controlli più importanti. Occuparsi della sicurezza pubblica di un paese perciò, è uno dei compiti più difficili e complessi, portati avanti da personalità il cui senso della giustizia e del dovere, sono a livelli molto alti. Una persona che incarna in se queste importanti qualità, è il Generale del'Arma dei Carabinieri di Padova, Maurizio Mezzavilla, 56 anni, sposato e padre di tre figli, vanta tra i numerosi traguardi della sua carriera, il conseguimento di tre lauree in Giurisprudenza, in Scienza della Sicurezza Interna ed Esterna, quella in Scienze Internazionali e Diplomatiche, nonché il master in “ Peace Building Management ” presso la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura di Roma.

Il nostro futuro digitale

Dalla lista delle infrazioni disciplinari del regolamento d’Istituto del liceo scientifico G.Marinelli: “10. Violazione del divieto di uso del telefono cellulare“ Perché dev’essere ancora presente nel 2014, alba del ventunesimo secolo, questo punto nel regolamento? Probabilmente perché non è mai stato aggiornato da quando fu scritto per la prima volta. Forse non è stato molto tempo fa, uno, due decenni al massimo. Ma la scuola, in questo periodo storico, è cambiata molto insieme al mondo che abita, nonostante questo non appaia così evidente. La scuola sta diventando un ambiente nel quale non è più strano imbattersi in computer, registri elettronici, lavagne con le quali si può interagire ed avere accesso a migliaia di contenuti che non potrebbero neanche essere immaginati con una lavagna tradizionale. Anzi, si può dire che è strano non incontrare questi elementi in un aula delle nostre scuole. Allora perché c’è il divieto di utilizzare strumenti che ci si ostina a chiamare

Ritorno alla natura, contro la crisi

Intervista a Devis Bonanni, blogger e autore del libro "Pecoranera" “Non stavo sfuggendo da qualcosa che non mi piaceva, ma stavo andando verso qualcosa che sentivo sempre più mio.” E’ così che Devis Bonanni, un ragazzo friulano di 28 anni, definisce la scelta di abbandonare il lavoro fisso per vivere in natura. Da 7 anni vive con i soli prodotti che riesce a coltivare e a produrre. Nel 2012 ha scritto “Pecoranera”, un libro nel quale racconta la sua esperienza. Il 28 gennaio 2015 ha tenuto una conferenza nel nostro liceo e noi gli abbiamo posto alcune domande. Devis Bonanni al Marinelli Quando è stata la prima volta che hai pensato  di fare questa scelta? La tua famiglia e i tuoi amici ti hanno sostenuto? L’innesco è avvenuto quando a 19 anni lessi un articolo che raccontava di una famiglia che viveva in auto sussistenza. Questa non è mai stata una scelta compresa dai miei genitori, perché loro appartengono alla generazione che ha lasciato la vita rurale per

TTIP: grande opportunità o pericolo mondiale?

Il TTIP è il trattato transatlantico per il commercio e per gli investimenti, che pone come fine ultimo l’aumento degli scambi tra UE e USA. Un ulteriore obiettivo dell’accordo è uniformare i regolamenti dei continenti, in modo che non ci sia alcun ostacolo alla libera circolazione delle merci. Secondo lo Stato italiano questo aumenterebbe le esportazioni  e creerebbe nuovi posti di lavoro di qualche unità percentuale. Alcuni sostengono che il TTIP non aiuterebbe a migliorare la condizione economica nella quale ci troviamo, perché cancellerebbe la manodopera locale e le piccole aziende, permettendo l’ingresso di prodotti esteri di bassa qualità, esonerati dai controlli. Così l’opinione, ancora una volta, si spacca in due. C’è chi proclama il trattato come una benedizione e una salvezza dalla crisi mondiale e chi, invece, lo considera una rovina. Ricordiamo subito che se chiedessimo informazioni più dettagliate riguardo all’accordo ci sarebbero negate, poiché si tratta di neg

Tsipras contro l'austerità: una lotta difficile

Non è una novità che qualcuno si scagli contro l’austerità e contro un’Unione Europea che sembra essere basata più su trattati economici che su ideali politici condivisi. La vera novità è che per la prima volta, con l’elezione di Alexis Tsipras, a capo di questa rivolta c’è il leader di un paese dell’eurozona che minaccia di cambiare di tutto, di trasformare le critiche in contestazioni e le proposte in azioni concrete. I piani del nuovo governo prevedono spese massicce nel settore del welfare, tra cui la riassunzione di 12000 lavoratori pubblici e l’aumento delle pensioni e dei salari. Inoltre, Tsipras vuole frenare alcune delle riforme che la Grecia si era impegnata ad attuare in cambio dei prestiti da parte della Troika, l’organismo formato da Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale, che nel 2008 la salvò dalla disfatta economica, e vorrebbe anche che almeno la metà del debito greco (che ora ammonta al 175% del PIL) venisse cancellata. Per riu

Sergio Mattarella: Matteo si rallegra

Mattarella e Napolitano durante il giuramento “E’ un birichino!” Chi avrebbe potuto immaginare solo un paio di mesi fa che quest’eufemismo riferito al premier non fosse di Civati o di altri esponenti della scontenta minoranza democratica ma del suo alleato d’opposizione, Silvio Berlusconi? Eppure è cosi, pare che nei palazzi romani stia cambiando l’aria. L’occasione per questo decisivo cambiamento di rotta è stata l’elezione del capo dello Stato, avvenuta la prima settimana di febbraio. Un partito finalmente unito, l’appoggio del governatore pugliese ma soprattutto l’opposizione forzista divisa e confusa. Questi sono i principali risultati che l’inquilino di Palazzo Chigi è riuscito a portare a casa, confermando la sua abilità politica, degna di un Frank Underwood nella migliore delle forme. A tutto questo bisogna anche aggiungere la crescita del già notevole gradimento che il segretario del PD gode fra la popolazione, recuperando i punti percentuali persi dall’inizio di dicembre.