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Il “Caffè letterario” resuscita le assemblee d’istituto

Dibattiti, giornali, caffè e biscottini: l’atmosfera al “Caffè letterario” svoltosi nell’assemblea del 28 gennaio è molto stimolante. L’attività, ideata da Tommaso Perabò e Friz (Francesco) Amato è una piacevole sorpresa, che rompe la monotonia delle assemblee d’istituto e permette un dialogo tra gli studenti del Marinelli.
L’argomento della discussione “Satira o offesa?” ha spinto i ragazzi presenti a valutare la legittimità delle vignette di Charlie Hebdo e a intraprendere una più ampia riflessione sui fini della satira e sui suoi eventuali limiti.
L’attività si apre con la proiezione di “ La ricotta” di Pier Paolo Pasolini, cortometraggio che con i suoi riferimenti alla religione cattolica costò all’intellettuale friulano l’accusa di “Vilipendio alla religione di Stato”. Un’accusa infondata, una strumentalizzazione del corto per fini politici: l’opera Pasoliniana non voleva essere un’offesa alla religione ma una critica alla borghesia e alla sua ostentatissima ricchezza.
Finito il corto, di circa mezz’ora, il professor Petris ha fornito qualche dettaglio sull’opera. Inoltre apre il dialogo con una riflessione personale, facendo notare che ignorando le differenze culturali tra mondo occidentale e mondo arabo si cade nell’eurocentrismo. La satira, ancor di più se su temi religiosi, non esiste nel mondo arabo, e urta quindi parecchio la sensibilità di molti musulmani: prima di esprimersi bisognerebbe capire le differenze culturali e cercare di comprenderle.
I banchi della pur grande aula disegno 2 non sono sufficienti per i più di 30 ragazzi che hanno partecipato al Caffè: c’è chi interviene spesso, chi si limita a qualche timida osservazione e chi preferisce assistere, ma l’attenzione e l’interesse sono vivi negli occhi di tutti. Il dialogo è a volte animato ma il rispetto e l’ascolto tra i partecipanti non manca mai, una vera soddisfazione se pensiamo ai tristi teatrini a cui spesso assistiamo con i talk show televisivi.
Tutti i presenti sembrano essere d’accordo sul cattivo gusto di alcune vignette di Charlie Hebdo: come quella su Maometto o quella che ripropone la trinità cristiana in chiave piuttosto blasfema. Per alcuni il buon senso dei vignettisti dovrebbe frenarli dal produrre vignette del genere, inutili, poiché non incidono su poteri forti ma offendono solo la sensibilità di molte persone. Per altri ci vorrebbero dei limiti più formali, qualche legge che limiti la satira, anche se si riconosce che la formulazione della stessa non sarebbe facile. Alcuni invece ritengono che la satira non dovrebbe avere alcun limite, poiché è proprio in questa sua estrema libertà che risiede il suo potere dissacratorio. Il dialogo si evolve anche su temi collegati alla questione, come l’immigrazione o l’integrazione tra culture e gli interventi sono ponderati e pertinenti.

Le bevande offerte, insieme ai biscotti e i dolci contribuiscono a rendere il Caffè un’esperienza gradevole non solo dal punto di vista intellettuale ma anche da quello sensoriale. Tra un intervento e l’altro si sfoglia uno dei numerosi quotidiani lasciati a disposizione sui vari banchi.
Quest’attività riunisce un nutrito gruppo di Marinelliani informati e partecipativi, che hanno voglia di confrontarsi e discutere, con rispetto e apertura. Si esce dall’aula sicuramente soddisfatti, anche minuti dopo la fine dell’attività, perché le discussioni continuano a lungo.
Siamo una generazione passiva e disinteressata, dicono. Le assemblee sono spesso vuote, non sappiamo valorizzarle, o forse semplicemente non ci interessa parteciparvi. Eppure questa attività sembra mostrare un Marinelli diverso, e contribuisce a ridare un senso all’assemblea d’istituto, diritto che è stato conquistato per noi, ma che sembriamo prendere per scontato.
Se vuoi far parte di questo Marinelli, se vuoi confrontarti con altri studenti o semplicemente mangiare 
qualche biscottino gratis, il Caffè letterario fa sicuramente per te.


Elias Ngombwa, 5^I

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