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Fare gruppo con gli ATA

Intervista a Flavio Molaro

Il signor Molaro, bidello presso il Liceo Marinelli, era stato invitato da alcuni studenti di 5^N alla tradizionale festa di maturità di venerdì 29 maggio. Tuttavia, gli è giunta voce che qualcuno non gradiva la presenza del personale ATA alla festa, provocandogli molta delusione, che ha riversato in uno stato facebook diventato presto virale (lo riportiamo alla fine dell’intervista). In seguito, molte accuse sono state mosse verso i Marinelliani da parte soprattutto di alcuni ex Marinelliani, che hanno generalizzato facendo un po’ di tutta l’erba un fascio. Per fornire un quadro della situazione più chiaro abbiamo deciso di intervistare Flavio Molaro, a cui tra l’altro facciamo tanti auguri per il compleanno che festeggia proprio oggi.

Puoi raccontarci cosa è successo e le emozioni e i pensieri che ti ha suscitato questo episodio?

Sono venuto a sapere che alcuni studenti non  gradivano un bidello alla loro cena, perché i  bidelli non fanno parte del personale addetto  alla didattica. Questa cosa mi ha colpito molto  e sono rimasto molto dispiaciuto nel venire a  sapere che qualcuno ci considera inferiori, per  molti fortunatamente non è così e sono contento  che in tanti abbiano espresso il loro  disappunto riguardo questa cosa. Non credo che  ci sia bisogno di "integrare" i bidelli  forzatamente nell’ambiente scolastico, noi ne  facciamo parte e dovrebbe essere una cosa  normale considerarci parte della scuola come lo  sono tutti gli studenti e tutti i professori.

Noti un cambiamento tra le nuove e le vecchie generazioni del Marinelli? Pensi che siano tutti un po’ più irrispettosi rispetto al passato?

C’è sicuramente un cambiamento, le vecchie  generazioni vivevano questa scuola con uno  spirito diverso. Adesso sembra che la scuola  siano solo le ore trascorse in classe mentre la  generazione precedente viveva la scuola a tutto  tondo, come un insieme e come uno stare  insieme, che fosse in classe o in giardino.  Adesso invece secondo me la vivono come una  pura competizione guardando solo al voto e non  a quello che effettivamente apprendono. Forse  per questo prima sentivano di più il senso di  gruppo, gli era più facile considerare un  bidello parte del gruppo perché per loro era  normale e così dovrebbe essere. Ripeto, ci sono  ancora alcuni studenti così, altrimenti non mi  avrebbero invitato. Tantissimi studenti  sono rispettosi ed educati ed anche di ottima  compagnia, oltre a loro però ci sono anche  persone che il rispetto non sanno assolutamente  cosa sia. Questo episodio ne è la  dimostrazione: c’è qualcuno irrispettoso a cui  scappano affermazioni molto arroganti e, per  contro, tantissimi studenti che invece ci  vogliono bene e ci considerano parte della  scuola.

Su facebook e twitter è partito un fiume di  solidarietà nei tuoi confronti non solo da parte degli ex studenti, ma  anche degli attuali marinelliani. Molti ti  vorrebbero ancora alla festa di maturità. C’è  qualche speranza che tu ci vada?

Io ringrazio tantissimo i ragazzi che mi hanno  invitato anche quest’anno e tutti quelli che  hanno espresso solidarietà nei miei confronti ma non posso accettare. Non lo faccio per  dispetto nè per fare l’offeso, lo faccio perché  rispetto anche il pensiero di chi alla cena non mi vuole, così da non dare fastidio a nessuno.  Anche se fisicamente non sarò lì sarò nel  pensiero di chi mi avrebbe voluto e questo mi basta. 

Potresti raccontarci qualche tuo ricordo felice legato al Marinelli e ai suoi studenti?

Ho moltissimi ricordi felici, vi dirò alcuni  dei più recenti. Mi hanno raccontato che a teatro per il novantesimo del Marinelli avevano  proiettato un video dove parlavo appunto dei  ragazzi e della bellezza di lavorare in mezzo a  loro, mi hanno detto che molti studenti vedendo  il video avevano fatto la ola, e anche se non  ero lì presente questo mi ha donato una grande  emozione. Poi ricordo la cena di matura con i  ragazzi dell’anno scorso che è stata bellissima e tutti i momenti passati con loro che sono  sempre stati emozionanti. Per ultimo, oggi che è  il mio compleanno mi hanno sorpreso in molti venendo personalmente a farmi gli auguri e  anche questo mi ha fatto molto piacere. 

Elisa Piccoli, 4^A

Ecco qua lo stato pubblicato dal signor Molaro:

Il signor Flavio alla festa di maturità 2014
“Declinare un invito è sempre una situazione spiacevole, ed è più spiacevole sapere che ci sono persone che rendono spiacevoli se stessi. Ringrazio veramente studenti che mi hanno invitato alla cena di "Matura" ma anche se fisicamente non sarò presente, solamente il fatto di sapere che voi lo avreste voluto, già questo è importante per me....
A quella persona voglio dire che lavoro in un liceo, lavoro stando in mezzo ai ragazzi che è la parte più bella del mio lavoro. Il mio lavoro è pulire.., secondo alcuni, per fortuna non tutti la pensano così. Anche quest’anno una classe ha deciso di invitarmi alla cena di fine anno anche se sono solo un bidello e non siedo dietro alla cattedra. Apprezzo tantissimo il loro invito e li ringrazio molto ma non posso accettarlo perché per alcuni studenti io non merito di sedere ad un tavolo con loro perché io non insegno e non faccio parte del loro ambiente scolastico.
Voglio che questa persona sappia che per alcuni studenti non sono "solo un bidello" ma sono una persona come tutte le altre, per alcuni ragazzi siamo importanti anche noi, che li guardiamo crescere in mezzo a noi in tutti gli anni che passano qua dentro. Questi ragazzi che considerano importanti anche noi bidelli rendono così bello il nostro lavoro che, come avevo detto in occasione del novantesimo del liceo, è bello perché stare in mezzo ai ragazzi ti fa sentire sempre giovane. Voi ragazzi ci arricchite immensamente e siete il bello di questo lavoro ogni giorno, mi dispiace non accettare il vostro invito ma non vorrei far andare di storto la cena a chi pensa che pulisco il bagno dove ha fatto i bisogni la mattina, non voglio infastidire queste persone.
Mi dispiace vedere che ci sono ragazzi capaci di tanta superficialità e permettetemi pure cattiveria, è vero io non insegno materie scolastiche, ma ci sono ogni volta che qualcuno ha bisogno e apprezzo molto chi mi vuole bene nonostante il mio essere solo un bidello. L’intelligenza non si impara a scuola ma si impara vivendo, a scuola si impara la cultura, forse questo posso rimproverarmi.
Quindi auguro a questa persona di godersi la cena senza la mia puzza, io farò altrettanto senza sentire la sua… e scusate ancora se non posso accettare il vostro invito, vi ringrazio tantissimo.
L'Umiltà non si studia.-”

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