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Sdraiati? No, robotizzati

Siamo veramente, noi giovani, “Gli sdraiati” di Michele Serra? La particolare dicotomia tra la vecchia e la nuova generazione allude ad un climax discendente morale e intellettuale, che denuncia il degrado dei ragazzi di oggi. Si tende spesso a trascurare, però, il contesto; il malcostume della politica si riflette tragicamente nella società, alimentando il rifiuto culturale da parte degli adolescenti, diversamente da quanto accadeva un tempo.
Voi siete cresciuti ascoltando i discorsi di De Gasperi, Berlinguer, La Malfa. Noi invece siamo sommersi da una nuova forma di bonapartismo: il populismo di cui si fanno portatori i politici da 20 anni.
Voi avete vissuto il Sessantotto, noi andiamo alla Leopolda o – peggio - in piazza a Roma con i fascisti di Casa Pound.
Voi avete ricevuto un'istruzione “all'italiana”, attraverso il contatto con le sudate carte e la dolce lettura di quel ramo del Lago di Como. Noi invece mitizziamo l'America e il suo metodo scolastico superficiale.
Voi avete studiato su libri consumati ma vivi culturalmente, saggiando sintassi complesse e raffinate. Noi invece siamo promotori della rivoluzionaria scuola 2.0, che sancisce la robotizzazione dello studente.
E, smarriti in una selva oscura, auspichiamo l'arrivo di Virgilio che ci risvegli dal sonno indifferentista, che riporti letteratura e arte ad essere la nostra irradiazione spirituale, che ci dissuada dall'emulare il sistema anglosassone e che ci esorti a preservare l'identità culturale italiana.

Senza questa figura, Dante sarebbe stato vinto dalle fiere...

Luca Picotti (4^H)

Originariamente apparso su l'Espresso del primo maggio

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