DEBORA SERRACCHIANI RISPONDE
Il 21 e 22 aprile 2013 si sono svolte le elezioni regionali
in Friuli venezia Giulia.
Per la Presidenza della Regione si sfidavano quattro
candidati: la segretaria del Partito Democratico regionale Debora Serracchiani,
l’uscente Governatore Renzo Tondo sostenuto dal PDL, il leader della lista
civica “Un’altra regione” Franco Bandelli e il grillino Saverio Galluccio.
A ottenere l’ambita poltrona è stata l’europarlamentare
Serracchiani, grazie a 2.066 voti che la staccano dal carnico Tondo. Ora il PDL
regionale si sta mobilitando per fare ricorso al Tribunale Amministrativo di
Trieste, chiedendo un ricontrollo delle oltre 12.000 schede nulle.
In attesa di sapere come andrà a finire, abbiamo contattato
l’onorevole Serracchiani e le abbiamo posto alcune domande.
Eccole insieme alle sue risposte.
Dal momento che Lei unisce nella sua esperienza
l'appartenenza a realtà geografiche e culturali diverse, come le concilia? Ci
sono aspetti che non riesce a integrare?
Vivo a Udine da oltre vent'anni e ho imparato a conoscere il
carattere e i pregi di questa regione e dei suoi abitanti. Le differenze
rispetto alla mia adolescenza romana indubbiamente ci sono ma nulla di così
rilevante. Sono stata adottata da questa terra e ne sono ben felice.
Quali sono i suoi primi obiettivi in regione?
Riaprire un'interlocuzione di alto livello con il Governo
centrale per rivedere i patti stipulati dalla Regione con lo Stato durante la
precedente amministrazione che mettono in pericolo il nostro bilancio e anche
per allentare i vincoli del patto di stabilità. Faremo il punto sulle
infrastrutture che interessano la nostra Regione. Per questo nelle ultime
settimane ho incontrato diversi ministri e ho aperto con loro un positivo
confronto.
Che speranze e che futuro ci sono per il Partito Democratico?
Il Partito Democratico avrà un futuro, come mi auguro, se
saprà tornare a interpretare, come agli inizi, il cambiamento che vuole
realizzare nella società. Quindi deve rinnovare una classe dirigente per larga
parte esausta e deve avere il coraggio di presentare nuove idee di riforma del
Paese. Cosa riuscirà a portare a termine il nuovo governo?
Mi auguro che, come in parte sta accadendo, il governo Letta
prenda alcuni provvedimenti urgenti sui temi economici che riguardano più da
vicino la vita dei cittadini. La crisi rimane acuta e non avere una guida
sarebbe stato molto pericoloso. Sono indubbiamente necessarie anche riforme che
evitino il ripetersi di una situazione di stallo politico-istituzionale come
quella vissuta negli ultimi mesi.
E' la prima donna a diventare Presidente del Friuli Venezia
Giulia, cosa comporta?
Sento una grande responsabilità perché sulle donne chiamate a
dirigere o a governare permane ancora un surplus di attenzioni e aspettative.
Sono convinta di poter far bene e di poter essere un aiuto per abituare i
cittadini a pensare in termini di parità di genere.
Qual è stato il Suo contributo alla politica europea?
E' stato un onore e una grande esperienza essere membro del
Parlamento Europeo. In questa assemblea si prendono decisioni che poi si
riflettono sulla vita quotidiana dei cittadini. Purtroppo i media se ne
occupano pochissimo e dell'Ue sappiamo solo gli aspetti negativi. Nel concreto
ho fatto parte della commissione trasporti dove ho avuto la possibilità di
seguire il dossier sul recast ferroviario europeo che ha consentito all'Unione
di fare qualche passo avanti sulla strada dell'integrazione ferroviaria
europea. Mi sono occupata anche dei diritti dei passeggeri, in particolare
quelli degli autobus, e ho seguito da vicino il processo di adesione della
Croazia all'Unione Europea.
Quali iniziative promuoverà in ambito scolastico?
Abbiamo proposto il disegno di una scuola efficiente,
inclusiva, di qualità e sicura. Sarà importante mettere in campo un progetto di
messa in sicurezza dell'edilizia scolastica che in questi anni ha patito la
mancanza di risorse e i limiti del Patto di stabilità. Stiamo già lavorando su
questo punto. La scuola che vogliamo dovrà essere maggiormente in grado di
interfacciarsi con la formazione professionale e con il mondo del lavoro e
dovrà avere uno sguardo all'Europa per preparare i nostri ragazzi alle sfide
della globalizzazione.
Nicola Petrucco 2^H
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