IL MARINELLI ALLE PRESE COL BOCCACCIO
Sabato 25 maggio nel salone del parlamento del Castello di
Udine si è svolto il convegno “Stupor era a udir dire: itinerari didattici,
letture e musica per l’opera di Giovanni Boccaccio”, in occasione dei
settecento anni dalla nascita del celeberrimo scrittore. Protagonisti
indiscussi di questo evento sono stati i giovani di alcuni istituti superiori
di Udine e Pordenone i quali, tramite la messa in scena di spettacoli e danze,
ma anche mediante la lettura di brani tratti dall’ opera del Boccaccio e
attraverso relazioni sulla figura dello scrittore, hanno potuto confrontarsi e
approfondire temi eterni ed immortali come l’amore, l’ingegno e la fortuna.
Un pomeriggio, insomma, all’ insegna della rinascita e della
riscoperta culturale, in cui magicamente il presente si è incrociato ed intrecciato con il passato e in cui l’arte e
la letteratura hanno potuto innalzarsi piene di vita sorrette dagli echi
malinconici di sinfonie lucenti ed angeliche note perse nel vuoto d’immensa
bellezza degli affreschi della sala del Parlamento e si sono così potute
tramutare in ponti, sentieri fecondi, sodalizi eterni tra epoche distanti,
mondi diversi, società in mutamento.
A dare il via all’evento sono stati i giovani del liceo
classico di Udine “Jacopo Stellini”, i quali hanno esposto e presentato il loro
lavoro di analisi e ricerca sulla figura di Poffalbacco, un pittore
protagonista di numerose novelle del Decameron nonché personaggio realmente
esistito dai caratteri comici ed ironici, e sulla relazione esistente tra le
sue opere e quelle del Boccaccio. Subito dopo è stata la volta dei ragazzi
delle classi 3G e 3H del liceo scientifico di Udine “Giovanni Marinelli” che hanno
considerato e relazionato a proposito del rapporto tra l’opera del Boccaccio e
il Mediterraneo come luogo di incontro tra le culture asiatiche, africane ed
europee, nonché come via fondamentale per i commerci e per la circolazione
delle merci, approfondendo inoltre la figura del mercante nel Decameron.
Successivamente è stata la volta dei giovani del liceo scientifico
“Michelangelo Grigoletti” di Pordenone, il quali hanno presentato il loro
lavoro di ricerca e confronto tra la figura del Boccaccio e quella più recente
dello scrittore Stefano Benni, entrambi accomunati dalla volontà nelle loro
opere di descrivere rappresentando il quotidiano in ogni sfaccettatura.
Subito dopo è venuto il turno del liceo scientifico di Udine
“Nicolò Copernico” il quale ha messo in scena delle danze in costumi medievali
accompagnate da musiche e letture di novelle del Decameron.
Sono poi saliti nuovamente sul palco i ragazzi del liceo
Grigoletti di Pordenone con il loro lavoro sul rapporto tra le novelle del
Boccaccio e la tradizione novellistica araba rappresentata dall’ opera “Le
mille e una notte” per arrivare infine all’ ultimo intervento del pomeriggio,
tenuto dai giovani di altre classi dello stesso istituto e avente come tema “il
Boccaccio negato alla scuola”, argomento sviluppato tramite la lettura e la
presentazione di novelle solitamente “censurate” in ambito scolastico e
attraverso un rap finale cantato da un ragazzo della scuola.
Il momento più importante e l’apogeo del pomeriggio è stato
però senza dubbio lo spettacolo teatrale intitolato “magie d’amore nel
decameron” inscenato dai ragazzi delle classi 3^M e 4^I del liceo scientifico
“Giovanni Marinelli” in collaborazione con i giovani del liceo musicale
“Caterina Percoto”. Accompagnati dalle fragili delicate e malinconiche note e
melodie d’archi suonate con grazia dagli studenti del Percoto e dalle suadenti
immagini proiettate sullo sfondo della sala, i ragazzi del Marinelli hanno
interpretato con sincerità, spontaneità e sicurezza due novelle del Decameron
aventi entrambe come temi fondamentali l’amore non corrisposto e la magia come
mezzo per conquistare l’innamorata, ovvero “Nastalgio degli Onesti” e “Madama
Dianora”.
L’eleganza e la grazia delle musiche e la semplicità e la
bravura degli attori hanno davvero catturato l’ attenzione degli spettatori,
rendendoli partecipi di queste emozionanti e toccanti storie di vita
quotidiana.
Un esperienza importante quindi non solamente per gli attori
e in generale per i ragazzi che vi hanno partecipato, i quali hanno potuto in
questo modo esprimere tutta la loro creatività, nonché “vivere” in maniera
diversa la grande opera del Boccaccio e confrontarsi su un tema (l’amore)
quanto mai attuale, ma soprattutto per gli spettatori, che grazie a questa
esperienza sono stati arricchiti nell’animo e nel cuore e hanno potuto
assistere ad attimi di pura “poesia boccaccesca”.
Carlo Selan 3^E
Commenti
Posta un commento